l Gruppo del Catinaccio è senza dubbio una delle montagne più importanti nel panorama delle Dolomiti Fassane. Imponente massiccio che domina i paesi di Vigo (da cui parte la funivia per raggiungere il pianoro del Ciampedie), Pozza e Mazzin separa in quel punto la Val di Fassa dall’Alto Adige. La natura incontaminata di questa montagna vi stupirà con i suoi colori, i suoi profumi e possibili incontri ravvicinati con la fauna locale come marmotte, camosci e aquile. Durante la stagione estiva, il Catinaccio, propone ai suoi visitatori camminate per tutti; quelle per famiglie con bambini come il simpatico sentiero guidato alla scoperta dei segreti del bosco dal Rifugio Ciampedie al Rifugio Gardeccia , e quelle più impegnative, come dal Rifugio Gardeccia al Rifugio Antermoia e omonimo lago attraverso diversi e grandiosi scenari famosi in tutto il mondo. Punta di diamante del Catinaccio sono le Torri del Vajolet, tre maestosi torrioni di nuda roccia dolomitica che si stagliano altissimi nel cielo, quasi da riuscire a toccarlo come fossero le dita della montagna. Per gli amanti del brivido, non mancano ferrate e pareti da scalare, Torri del Vajolet incluse (solo per gli scalatori più esperti!!). Durante l’inverno, il Catinaccio, si trasforma nel regno incantato delle nevi e, grazie all’ottima rete di impianti di risalita potrete gustare il piacere di sciare su chilometri di piste in una scenografia da cartolina. Per i romantici e gli appassionati della fotografia c’è un appuntamento da non perdere, quello con l’enrosadira. L’Enrosadira è quel momento magico in cui, al tramonto, le rocce del Catinaccio si colorano di rosa. Questo fenomeno così unico è legato ad un’antica leggenda popolare tramandata fino ai giorni nostri: la leggenda di Re Laurino secondo cui il Re, preso dalla collera e dalla disperazione per il rapimento della bellissima figlia avvenuto nel suo meraviglioso giardino di rose, scagliò contro quest’ultimo una maledizione perenne: nè di giorno, nè di notte mai nessuno avrebbe più potuto ammirarlo nel suo splendore. Il Re però scordò il tramonto e così , da sempre, al tramonto i magnifici colori rosei del giardino sono visibili da tutti.
Il Catinaccio offre numerosi rifugi presso cui consumare ottimi piatti della cucina tradizionale trentina o più semplicemente effettuare una breve sosta; per i più avventurosi non manca la possibilità di poter pernottare in uno uno di essi, godendo così fino all’ultimo momento della magia dell’enrosadira e di quella di svegliarsi all’alba, magari proprio sotto le mitiche Torri del Vajolet. Durante le vostre escursioni o durante le vostre sciate, ovunque il vostro sguardo si posi, esso incontrerà la magnificienza dei più bei panorami dolomitici orlati dalle altre Dolomiti Fassane come la Marmolada, il Sassolungo, il gruppo del Sella con il Pordoi, la Roda de Vael e il Latemar.
Non importa che sia estate o inverno, in qualsiasi stagione deciderete di visitare il Catinaccio, sarà sempre il momento giusto per lasciarvi rapire dal regno incantato di Re Laurino.
Fonte: Dolomiti Network
Foto: Anton Sessa – Dolomiti Pic